Benjamin Vautier, detto Ben, é nato a Napoli nel 1935 ; vi passerà i primi cinque anni della sua vita. Dopo qualche anno d’infanzia trascorsa tra Svizzera, Turchia ed Egitto, la madre dell’artista scelse d’installarsi a Nizza nel 1949. A 15 anni lavoro’ come “ragazzo tutto fare” in una libreria (Le Nain Bleu). Sfogliando i libri d’arte decise che :” Perché il bello sia bello è necessario che sciocchi o che sia scioccato”. Il tempo passa, Ben fece numerosi incontri (Fontan, Malaval, Arman, Klein, etc.). Lascerà “Le Nain Bleu”, aprirà una piccola cartoleria, poi un negozio di dischi usati che decorava a modo suo. La “boutique” divenne poco a poco un luogo d’incontro per i giovani che sognavano di “fare del nuovo”. E’ qui che a Yves Klein gli viene l’idea di esporre i grandi poemi a china che componeva. Nel 1959, Ben fu entusiasmato dal Nuovo Realismo ; scrisse a Spoerri una lettera che sarà il primo manoscritto della sua rivista “Ben Dieu” (“Ben Dio”), sviluppando la sua teoria del “in arte tutto è possibile”, l’arte che deve al tempo stesso provocare uno schoc ed essere nuova. L’arte di Ben diventa un’arte d’appropriazione, cosi’ firma cio’ che non lo è mai stato! Invitato da Spoerri alla Misfits Fair di Londra, vi incontro’ Georges Maciunas che lo invito’ a unirsi al gruppo Fluxus (“Tout est Art”) (“Tutto è Arte”). E’ l’ora di “Mail Art” in cui si mescolano poesia, appropriazione e megalomania, è l’ora degli incontri, del teatro e dei concerti Fluxus (I pianoforti sono spaccati, le stanze riempite di carta, etc.). 1965, è il momento delle “actions de rue” (“azioni di strada”). Ben pubblica una rivista che chiama “Tout” (“Tutto”) , distribuisce i suoi fogli d’umore “J’aime et j’attaque” . Per l’artista, la frontiera tra l’arte e la vita è abolita. Ben ha esposto lui stesso ed è stato esposto (Galerie Tamplon - 1994, Musées di Marseille - 1995, etc.). Ben non ha ancora terminato di regolare i suoi conti con l’ambito dell’arte, con la Cultura e con il suo ego.
|
|
|